A TU PER TU CON STEFANO CHIENNI

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Oggi incontriamo Stefano Chienni uno dei gloriosi protagonisti nelle più prestigiose società calcistiche valdarnesi, da alcune stagioni vicepresidente con delega all’area tecnica del Terranuova Traiana e responsabile del club biancorosso dei rapporti istituzionali con la Federazione. 

Chienni il calcio, come il nostro Paese, sta provando timidamente a rialzare la testa, cercando di ripartire. Che idea ti sei fatto dell’attuale situazione? 

“In Italia attualmente stiamo attraversando un momento difficile, che scaturisce da un’emergenza sanitaria mondiale. La situazione economica è grave e ovviamente ne risente anche il nostro movimento calcistico, duramente colpito in tutte le sue componenti. Sul piano epidemiologico il peggio sembra sia passato ma non dobbiamo assolutamente abbassare  la guardia.”

Oggi riparte il campionato di serie A. Il mondo dei dilettanti ha provato a far quadrare il cerchio vista l’impossibilità di riprendere con il calcio giocato, chiudendo la stagione con la cristallizzazione delle classifiche e provando ad abbozzare una timida ripartenza. 

“In merito alle misure adottate dalla Federcalcio, dalla Lega Nazionale Dilettanti ed in particolare, per quanto ci riguarda, dal Comitato Regionale Toscana credo siano state tempestive e lungimiranti. Dobbiamo riconoscere che in mezzo a mille difficoltà sono state fatte scelte sul piano economico/finanziario di grande spessore. Devo dire che il lavoro del presidente Gravina, dell’onorevole Sibilia e del dottor Mangini, ognuno secondo le proprie competenze e nei rispettivi ruoli, è stato difficilissimo ma indubbiamente da apprezzare. Per quanto attiene poi l’aspetto organizzativo della parte agonistica, ritengo che posticipare l’inizio dei campionati tenga conto di alcuni importanti aspetti. In primo luogo consente un maggiore monitoraggio riguardo al trend del virus per esigere una minore rigidità dei protocolli, allo stato difficilmente attuabili ed oltremodo onerosi. Secondariamente permette alle società sportive di svolgere a settembre quei tornei ed attività collaterali cancellati ad aprile-maggio a causa delle misure per il Covid-19, con benefici facilmente immaginabili.”

I format dei prossimi campionati. Appare scontato un aumento dei gironi in considerazione dell’alto numero degli aventi diritto, ma con raggruppamenti più snelli e trasferte a carattere vicinorio, in vista della probabile e tanto auspicata riforma dei campionati con la stagione 2021-2022. Inoltre contrariamente a quanto annunciato le quote non sono state bloccate. Sei d’accordo oppure no? 

“In Eccellenza con la suddivisione in 3 gruppi si è consentito con equità l’ammissione di quelle squadre che per piazzamento nei rispettivi gironi meritavano la categoria superiore. Per quanto riguarda  poi il ridotto numero delle squadre per girone, auspico si vada verso un’Eccellenza a 3 gironi da 12 squadre ciascuno, questa scelta tiene conto di due aspetti fondamentali. Iniziando ad ottobre con solo 22 giornate di stagione regolare, il campionato potrà terminare prima per consentire lo svolgimento di una fase finale e magari a maggio-giugno prossimo un eventuale Torneo delle Regioni. Sopratutto però tutto questo consentirà di rientrare dal 2021-2022 alla normalità con i numeri classici e le formule standard. Sinceramente credo che sarebbe stato molto difficile fare di meglio. Sul tema quote la scelta della Lega non mi trova assolutamente d’accordo. In questo modo sacrifichiamo e penalizziamo oltre misura i nati nel 1999 e buttiamo allo sbaraglio i 2002, indubbiamente non preparati per una Quarta Serie o un torneo di Eccellenza. Sarà in definitiva una estate lunga e difficile, ma a settembre dobbiamo farci trovare pronti per ripartire. Lo dobbiamo in modo particolare ai nostri atleti, grandi e piccini.”

 

Francesco Pianigiani 

 

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