LA CUIOPELLI VISTA DA VICINO

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Conosciamo la Cuiopelli (fonte Wikipedia e il sito web cuiopelli1954.it)

La UCD Cuoipelli 1954 è espressione della città di Santa Croce sull’Arno, comune pisano di circa 15 mila abitanti situato nel Valdarno inferiore, importante centro manifatturiero che fonda la propria economia sulla lavorazione ed esportazione di cuoio e pelle. In oltre mezzo secolo di storia la Cuoiopelli ha partecipato a 4 campionati professionistici e a 22 campionati di Serie D. Attualmente è (oltre al Tuttocuoio di Ponte a Egola) e il Pescatori di Ostia, l’unica società calcistica italiana che con il proprio nome identifica la principale attività industriale della propria città di origine.

L’Associazione Sportiva Cuoiopelli viene fondata a metà degli anni ’50 sulle ceneri della Filc (Federazione Italiana Lavoratori Chimici, sindacato dei lavoratori conciari) Santa Croce, che a sua volta aveva raccolto l’eredita dell’Unione Sportiva Santa Croce. Nei tre anni successivi alla sua fondazione, la Cuoiopelli riuscì a compiere un grande exploit, raggiungendo nel 1957 la IV serie nazionale. Nel 1954/55 infatti i biancorossi vinsero il campionato regionale di Prima Divisione, laureandosi poi campioni toscani della categoria battendo nello spareggio il San Marco Avenza. La stagione successiva, in Promozione (all’epoca massimo torneo regionale) si classificarono secondi dietro al Montecatini. Tuttavia al termine dell’annata 1956/57 la Cuoiopelli riesce a compiere il tanto agognato balzo in IV serie al termine di un appassionante testa a testa con la Massese, culminato in uno spareggio al Porta Elisa di Lucca il 9 giugno 1957. Vinsero i biancorossi per 4-0. Approdata in IV serie, che presto cambierà nome in serie D (nel 1959), la Cuoiopelli vi rimarrà per undici stagioni consecutive lanciando, nel corso degli anni ’60, numerosi talenti verso i campionati di serie A e B. Il grande balzo in IV serie è certamente legato ad un nome, quello del tecnico Loris Borgioli, ex portiere nella massima serie. Tuttavia l’allenatore lascerà il timone dei biancorossi proprio al termine del triennio 1954-57. Al suo posto arriva un “mito” del calcio degli anni ’50 e cioè Aldo Puccinelli, grande bandiera della Lazio. Puccinelli rimane a Santa Croce sull’Arno per due anni e nella sua ultima stagione alla guida della Cuoiopelli sfiora la serie C con una squadra composta da buoni giocatori: il duo d’attacco Risorti-Ciabattini e poi Isolani, Malvolti, Vicari. Negli anni ’60 mossero i primi passi tra i “semipro” un giovane Renzo Ulivieri e poi Bonetti, Matteoni e Battistoni, questi ultimi tre ceduti poi rispettivamente a Messina, Reggina e Fiorentina. Nel 1967 solo l’allargamento degli organici della serie D salva i santacrocesi, allenati prima da Arduino Romoli e poi da un giovanissimo Renzo Ulivieri (al suo esordio in panchina) dal ritorno nei dilettanti, mentre nel 1968 la Cuoiopelli ritorna in Promozione dopo dieci anni. Gli anni ’70 si aprono con la squadra biancorossa nel purgatorio della Promozione e con in più la tegola di una penalizzazione di tre punti per un tentativo di illecito. La società vive di alti e bassi e raggiunge il minimo storico nel 1974 quando retrocede addirittura in Prima Categoria. In questo periodo negativo le uniche note liete sono l’arrivo a Santa Croce sull’Arno dell’ex ala della Juventus Carlo Dell’Omodarme nel 1971 e l’ottimo campionato che i biancorossi disputarono nel 1971/72 con allenatore Sergio Antonelli e in squadra Adamo Puccini, santacrocese doc che in passato aveva raggiunto la serie A e che negli anni ’80 sarà tra i dirigenti più importanti della Cuoiopelli. Dal 1975 la riscossa: il biennio contraddistinto dalla presenza di Beppe Fiaschi (ex giocatore della Lucchese) in panchina permette ai biancorossi di tornare in Promozione nel 1977 e vede l’affermazione di uno dei più grandi bomber della storia biancorossa: Sauro Copelletti (66 reti in 5 campionati). Approdata di nuovo in serie D società e squadra si consolidano ulteriormente e rimarranno in questa categoria per sette stagioni consecutive prima dello storico approdo tra i professionisti nel 1986. L’era di Lazzerini in panchina vede l’affermarsi di altri elementi di spicco come Giancarlo Favarin, Massimo Benedetti e Luciano Spalletti, attuale allenatore del Napoli. Gli anni ’70 si concludono in modo diametralmente opposto a come erano iniziati. Dallo sconforto per il ritorno in Promozione dopo tanti anni (1968) ad una Cuoiopelli ormai consolidata in un campionato nazionale come la serie D. Gli anni ’80 saranno un periodo di grandi soddisfazioni per la Cuoiopelli. Prima Sergio Orlandi e poi Paolo Battaglioli, conducono la “Cuoio” a sfiorate la C2 arrivando seconda dietro ad un Pontedera da record. L’anno dopo (1982/83) i biancorossi, con Danilo Nencetti in panchina, sono autori di una fantastica cavalcata in Coppa Italia Dilettanti (dove molti meriti vanno ascritti all’allenatore in seconda Battaglioli). In finale la Cuoiopelli viene battuta dalla Lodigiani, a Montecatini Terme, su autogol. Al termine della stagione 1983/84 una nuova svolta. Su pressione di Adamo Puccini la Cuoiopelli decide di investire pesantemente nel vivaio. Viene stretto un accordo pluriennale con il Torino di Luciano Moggi e dell’avvocato Nizzola e così la “Cuoio” diventa la società di riferimento del club granata per tutta la Toscana. Il settore giovanile biancorosso diventa così uno dei più importanti della regione e saprà sfornare talenti assoluti come Carlo Caramelli (Catanzaro, Ternana), Cristiano Scalabrelli (Fiorentina, Napoli, Lucchese), Massimiliano Allegri (Pisa, Pescara, Cagliari), Maurizio Poli (Reggina, Cagliari), David Balleri (Parma, Sampdoria, Lecce, Livorno) e Cristiano Lucarelli (Lecce, Torino, Livorno, Parma) , di fatto ultimo grande prodotto del vivaio della “Cuoio”, ceduto nel 1993 al Perugia per un cifra milionaria. Si apre poi il secondo trionfale ciclo di Lazzerini in panchina, che proseguirà anche in C2. Dopo un anno di transizione, infatti, nel 1987/88 la Cuoiopelli sarà autrice di un grande campionato arrivando terza in campionato e sfiorando la C1, categoria a cui invece saranno ammesse Carrarese e Montevarchi. Lazzerini lascerà definitivamente Santa Croce nel 1989. Sarà il canto del cigno di un grande ciclo con un campionato di sofferenza ma culminato con la salvezza. Gli anni ’80 si concluderanno con il ritorno nei dilettanti al termine della stagione 1989/90. Gli anni ’90 hanno un doppio volto per la Cuoiopelli. Molto bene fino alla prima metà e da incubo nella seconda, con lo scivolone in Promozione e l’ispezione della Guardia di Finanza e i sigilli alla storica sede di corso Mazzini. Dopo la retrocessione dalla C2, la dirigenza decide di puntare su tecnici molto giovani per il campionato Interregionale. Alla fine dell’annata 93-94, fallita la possibilità di una fusione con il Ponsacco, la società decide di autoretrocedersi in Eccellenza per la scarsità di dirigenti e la conseguente pochezza di risorse. Nel 1994, dopo ben 17 anni, la Cuoiopelli torna a partecipare ad un campionato regionale. Un ritorno al passato traumatico, prima dal punto di vista sportivo e poi da quello societario. Sul campo gli anni che vanno dal 1994 al 1998 vedono i biancorossi vivacchiare in Eccellenza. Poi un’ispezione della Guardia di Finanza mette al tappeto la società biancorossa dopo più di 40 anni di storia. Alla fine della stagione 1998/99 i biancorossi toccano il fondo con la retrocessione in Promozione, è il punto più basso dal 1974. Il nuovo millennio vede la Cuoiopelli tornare in Eccellenza in seguito al secondo posto nel campionato di Promozione e dopo questo trionfo la società non intende fermarsi. Nell’estate del 2003 si concretizza la fusione con il Cappiano. La Cuoiopelli Cappiano Romaiano nasce così ufficialmente nel luglio del 2003 con presidenti Paolo Catastini e Carlo Battini, con quest’ultimo che ritorna nel mondo del calcio dopo oltre vent’anni, per affrontare il campionato di C2 dopo che il Cappiano ha vinto meritatamente il torneo di serie D. La Cuoiopelli e il Cappiano così decidono di unire la forza ma la loro non sarà, almeno nei primi anni, una convivenza facile. Tuttavia sul campo le soddisfazioni non mancano. I primi tre anni con in panchina prima Oliviero Di Stefano e poi Alessandro Pane (due stagioni) vedono i biancorossoazzurri (questi i nuovi colori societari) sfiorare i play-off. L’ingresso in società, nell’estate 2006, del costruttore di origine campana Michele Videtta, rafforza la compagine sociale della Cuoiopelli Cappiano, che per la stagione 2006/07 allestisce una squadra in grado di puntare alle zone alte della classifica. Arriva l’ex viola Giacomo Banchelli e poi Stefani, il portiere Pardini e il difensore Macelloni. In panchina torna Di Stefano ma è un ritorno amaro. A novembre la situazione sembra già compromessa e in panchina arriva Agostino Iacobelli. Il tecnico campano rimarrà due stagioni e mezzo nel comprensorio del Cuoio conquistando tre salvezze con squadre molto giovani ma non riuscirà mai ad avere un rapporto facile con la piazza. Alle vicende sportive si accompagna una vicenda societaria turbolenta, dove le diverse anime presenti all’interno della dirigenza faticano a trovare un equilibrio. La tensione, da latente, diventa evidente durante la stagione 2008/09. Prima si parla con insistenza di un clamoroso trasferimento, in blocco, di società e squadra nella vicina Pontedera ma poi non se ne farà nulla. Poi la polemica, vera o presunta, tra i calligiani e i santacrocesi, con questi ultimi accusati di aver abbandonato la società. La svolta nel dicembre 2008, quando per la prima volta dalla fusione (2003) la Cuoiopelli Cappiano R. ha un presidente unico: è Carlo Battini. La stagione 2008/09, la sesta consecutiva tra i professionisti, si conclude con il ritorno nei dilettanti. La retrocessione ha effetti devastanti per la società, anche se non per motivi economici. Si passa infatti rapidamente da concrete possibilità di ripescaggio in Seconda Divisione alla messa in liquidazione. Il mancato accordo tra il presidente Carlo Battini e il vicepresidente Michele Videtta e il cambio di denominazione sociale da Cuoiopelli Cappiano a Cuoiovaldarno Fc, stanno all’origine di una decisione clamorosa, che di fatto mette fine anche alla fusione. Già nel mese di luglio infatti alcuni dissidenti rifondano la società con il nome di Unione Calcio Cuoiopelli, iscrivendo la squadra al campionato di Prima Categoria per la stagione 2009/2010. Presidente viene nominato Arcangelo Ceglia, che così diventa il 15° presidente nella storia della Cuoiopelli. Nonostante notevoli difficoltà ed una lunga rincorsa, la Cuoio centra la vittoria nel campionato di prima categoria. Nella stagione 2010/2011 disputerà il campionato di Promozione. La stagione 2013/2014 affronta nuovamente il Campionato di Promozione e alla fine è promossa in Eccellenza. Nelle ultime 7 stagioni ottiene come massimo risultato un secondo posto nel 2017-2018, finendo poi al quattordicesimo e al nono posto negli ultimi due campionati.

Nell’attuale stagione chiude il girone B (a 13 squadre) al secondo posto a quota 44 punti (23 in casa) in 24 giornate, a pari merito con il San Miniato, a 10 lunghezze dal vincitore Livorno. Il rollino dei biancorossi pisani parla di 12 vittorie (6 in casa), 8 pareggi (5) e 4 sconfitte (una), 44 gol fatti (22) e 30 subiti (17), rispettivamente secondo miglior attacco (dietro il Livorno a 51) e quinta peggior difesa del raggruppamento, oscillando dall’ottava giornata in poi tra il secondo e il terzo posto. Tra i bomber 17 reti Falchini (4 su rigore), classe 96 ultime 2 stagioni a Prato, in precedenza 4 campionati con il Real Forte Querceta, 3 Massese, uno con Ponsacco e Tuttocuoio (tutte in serie D), 7 gol Bracci, 5 Cornacchia, 3 Martinelli e Rossi. Il team di mister Davide Marselli, tecnico spezzino all’ottavo campionato di Eccellenza (due stagioni al Real Valdivara, una al Magra Azzurri, e due bienni rispettivamente a Rapallo e Montecatini), ha tagliato dalla semifinale playoff la quinta in classifica (Atletico Cenaia) grazie alla forbice, distanziandolo di 12 punti, approdando direttamente in finale dove, domenica scorsa al Castellani di Montelupo Fiorentino, ha battuto il San Miniato Basso per 3-0 (Cavallini al 22’, Bacci all’86’ e al 96’).

La Cuiopelli gioca le sue gare interne allo stadio comunale Libero Masini, sito in via di Pelle. Costruito nel 1970, ristrutturato nel 2013, ha visto disputarvi gare di Coppa Carnevale (Viareggio Cup) e match di nazionali Giovanili. Con una dimensione di 105 metri per 65, ha una capienza di 2.338 spettatori: 646 posti a sedere in tribuna nord (coperta e scoperta) e 1.692 posti a sedere in tribuna sud (scoperta), con una dotazione di bar, sala stampa e sala antidoping. Via di Pelle, 56029 Santa Croce sull’Arno (Pisa).

Francesco Pianigiani

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